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giovedì 7 maggio 2020

Resistenza al governo Conte. I deputati leghisti Iezzi,Ziello e Giglio Vigna in aula fanno i partigiani

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Pronti ad indossare i panni dei partigiani per liberare il paese da Conte. Per un giorno, almeno in Aula, i leghisti abbandonano la camicia verde, minacciando di salire in montagna, per fronteggiare "il nuovo fascismo, di cui Conte si fa
interprete" a colpi di Dpcm.
A Montecitorio, il deputato Igor Iezzi, cosi esordisce: un paese nel quale viene impedito a dei liberi cittadini di manifestare in piazza, io lo chiamo fascista e di fronte al fascismo noi saremo la nuova Resistenza". Confortato da cori dai banchi del centrodestra che scandisce lo slogan libertà, libertà.
"Noi faremo la nuova Resistenza per difendere questa libertà, che è sacrosanta e tutelata dalla Costituzione che ci hanno lasciato i nostri nonni ", avverte ancora Edoardo Ziello, giovane deputato leghista di Civitavecchia. E’ quasi un nuovo e sorprendente filo rosso, quello che unisce i leghisti che intervengono oggi in Aula.
Non manca all’appello la voce di Alessandro Giglio Vigna che precisa: concordo perfettamente con il collega Iezzi che vi ha definito fascisti, questo pezzo di carta avrebbe validità se questa fosse la repubblica popolare cinese dalla quale voi prendete ordini", accusa il deputato di Ivrea, sventolando il testo dell’ultima autocertificazione voluta da Conte, mettendo insieme Duce e eredi di Mao.

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