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mercoledì 20 maggio 2020

Mio Dio, com'è caduta in basso la magistratura

di Luigi Ferrandino 

La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere “ recita l’art. 104 della Nostra Costituzione.
In questa disposizione è contenuto tutto il significato etico del ruolo di chi si deve occupare dell’amministrazione della Giustizia.
Si, perché il Magistrato oltre a rispettare le leggi e ad applicarle,deve essere al di sopra di ogni sospetto nell'esercizio del potere che Noi cittadini gli abbiamo affidato quando, il 22 dicembre 1947, consegnammo all'Assemblea Costituente il potere di approvare la Carta Costituzionale Italiana .
L’autonomia e l’indipendenza della Magistratura dettata nell’art.104 fu intesa nel senso che coloro che ricoprono l’Ufficio di Magistrato , siano essi Giudici o Pubblici Ministeri , dovessero essere garanti sia dell’ indipendenza, all’interno e all’esterno dell’ordine giudiziario ( art.8 Codice Etico ), che della imparzialità nell’applicazione delle leggi .
Da studente universitario prima , e da giovane Procuratore Legale poi ( prima c’era questa figura professionale oggi scomparsa,oggi tutti grandi Avvocati. Sic. ! ) , ero convinto che i Magistrati fossero tutti incorruttibili, e a chi metteva in dubbio questa mia certezza dicevo in modo stizzito “ Non mi risulta che ci siano magistrati corrotti o corruttibili , d'altronde essi rischierebbero la loro carriera e la loro reputazione. Il prezzo per bruciare il rispetto della toga sarebbe troppo alto e non credo ci siano cifre che siano in grado di corrompere un Magistrato.”
Purtroppo mi sono dovuto ricredere quando negli anni novanta scoppiò il caso c.d. “ Della Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli “,i più vecchi lo ricorderanno.
Come difensore di un coimputato in quel processo , ebbi modo di leggere gli atti processuali e rendermi conto che la circolazione di rilevanti somme di danaro avevano “ ammorbidito “ Giudici, Cancellieri, un dipendente della storica sede del Banco di Napoli nel Vecchio Palazzo di Giustizia , Commercialisti , Avvocati , imprenditori e un pò di città .
Con l’orecchio per terra , sentì dire che quella era una sola delle pentole scoperchiate , ma che tanti altri in quella sezione l’avevano fatta franca.
In quella circostanza , ancora ingenuo, pensai che un Magistrato corrotto dall’odore dei soldi non potesse costituire la regola, bensì una rarissima eccezione, e non volli credere alle maldicenze.
Poi,agli inizi degli anni 2000 scoppio lo “ Scandalo della Procura di Torre Annunziata “, un alto magistrato, fu accusato , e successivamente condannato con sentenza definitiva , di avere favorito il cancelliere Vernola nello svuotamento delle casse della Procura e del Ministero della Giustizia per complessivi 30 miliardi di vecchie lire .
Auto, vacanze , ristrutturazioni di immobili in favore dell’ex Procuratore e della sua famiglia , che aveva consentito l’arricchimento del cancelliere e di altri soggetti che all’interno dell’ufficio, a vario titolo , avevano chiuso un occhio .
Sospetti anche sua una donna Magistrato , mai indagata , che aveva ricevuto favori dal cancelliere poiché legata sentimentalmente da un rapporto clandestino con un alto magistrato(così si sosteneva negli atti di indagine ).
Insomma, uno scenario da romanzo erotico: soldi, auto, vacanze e sesso.
In quel momento, dovendo per motivi professionali studiare gli atti processuali , fui costretto ad ammettere a me stesso che forse i Magistrati non erano così perfetti come li immaginavo.
L’arresto dell’ex Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Trani Carlo Capristo, che nel momento della notifica dell’Ordinanza di Custodia Cautelare ricopriva lo stesso ruolo nel Tribunale di Taranto, per corruzione in atti giudiziari, poiché sospettato di avere fatto pressione per indirizzare un’inchiesta , con il coinvolgimento di un altro magistrato per favoreggiamento ,ed un poliziotto che avrebbe percepito straordinari, ma che in realtà svolgeva mansioni per il Procuratore, lascia comunque sgomenti.
E’ chiaro che la presunzione di innocenza spetta a tutti , e mai mi permetterò di ritenere colpevole qualcuno fino a sentenza definitiva di condanna, ma gli episodi degli ultimi tempi , vedi i casi Palamara e Cascini che hanno coinvolto i vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati , le c.d.scarcerazioni facili che hanno messo in bilico il ruolo del Ministro Buonafede anche a causa delle propalazioni del Magistrato Nino Di Matteo , le dimissioni varie dal Consiglio Superiore della Magistratura , e chi più ne ha più ne metta , lanciano ombre sul principio dettato dall’art. 104 della Costituzione Italiana .
magistrati sono uomini.Come tali possono sbagliare ( tantissimi sono gli errori giudiziari ) , possono essere corrotti dal denaro ,ma anche dalla sete di potere e dalla fame di notorietà lanciandosi in politica , ruolo quest’ultimo che essi mai dovrebbero ricoprire.
Il Nostro Costituente aveva pensato al Magistrato come ad un uomo superiore inattaccabile sotto il profilo umano ed etico , super partes , purtroppo dobbiamo rassegnarci , ovunque c’è potere e denaro è presente il rischio della corruzione.

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