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giovedì 7 maggio 2020

Ma la Lega che si batte contro la regolarizzazione di 600mila “clandestini” è la stessa che ne ha regolarizzati un milione?

"Mentre milioni di italiani sono chiusi in casa e hanno paura di perdere lavoro e risparmi di cosa si sta occupando il governo? Di una maxi sanatoria per 600 mila clandestini. Non è rispettoso nei confronti degli italiani perbene e degli immigrati regolari. Il solo annuncio sta moltiplicando gli sbarchi. La Lega farà le barricate".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Matteo Salvini, leader indiscusso della Lega che va all'attacco della bozza di legge per regolarizzare i migranti per il lavoro nei campi di cui il governo delle quattro sinistre del premier Conte sta portando alle minacce di valutazioni di dimissioni da parte del ministro Teresa Bellanova, esponente di primo di Italia Viva.
In virtù di ciò come dice il giornalista e conduttore televisivo  Antonio Lubrano, una domanda ci sorge spontanea: ma la Lega che si batta contro la regolarizzazione di 600 mila clandestini è la stessa che, in un recente passato, ne ha regolarizzati un milione?
La Lega, in tempi non lontani, quando era al governo con il centro destra ha votato favorevole ai provvedimenti dei governi Berlusconi II e III del 2002 e del 2009. Nel 2002 la prima regolarizzazione di quasi 700 mila immigrati fu possibile grazie ad una legge denominata Bossi Fini. 
Nel 2009, grazie al terzo governo Berlusconi furono regolarizzate le posizioni di 294 mila immigrati. Il ministro dell'interno era Roberto Maroni, vice segretario nazionale della Lega. 

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