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lunedì 11 maggio 2020

L'amara verità di Mario Colella su Napoli: una città senza sindaco e con intellettuali intenti a polemizzare solo con Feltri

Il nostro sodalizio con Mario Colella, conduttore con Norberto Gallo di Viaggi Organizzati  guida galattica ai luoghi comuni tra città e provincia dalle frequenze digitali di Radio Shamal che vi invito ad ascoltare,  è molto solido. Ci piace la sua disincantata passione civile, il suo amore per Napoli, la sua voglia intemerata di navigare controcorrente.
Per questo motivo, pubblichiamo l'ultimo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, una riflessione seria sulla città di Napoli, senza un sindaco, senza intellettuali che riescono a dare un contributo di pensiero.


Nessuno ha fatto ancora una riflessione seria sulla città di Napoli, senza un sindaco, senza intellettuali che riescano a dare un contributo di pensiero, ma da anni (quelli che ci sono preferiscono lanciare strali a Feltri alimentando un neoborbonismo abbastanza deprimente), senza una coscienza in relazione, ora, all'impatto di questa faccenda.
Penso anche solo al centro storico, che nel bene e nel male, da Bassolino in poi, passando per il recente boom turistico e per la liberazione di tante energie, ha vissuto una svolta abbastanza radicale, dai tempi in cui era in mano alla criminalità e solo a quella.
Tante attività, ristorantini di pochi metri, cinema, locali dove si aggregavano i giovani, chiuderanno se non hanno già chiuso per sempre, e quella zona, anche in assenza di turismo, diventerà un mezzo deserto. Io sono uno di quelli che ritenevano sbagliato ridurre tutto alla movida, alla retorica narcotizzante e al turismo, senza amministrazione e progettualità, ma è vero anche che non c'è stato solo quello e in qualche misura c'è stata anche una valorizzazione di un patrimonio inestimabile e la attivazione più o meno spontanea di imprese, sinergie, speranze.
Qualcuno mi verrà a dire che dietro molte attività c'erano i denari dei soliti, ma qui si evidenzia la differenza profonda e radicale tra due approcci: io credo che sia meglio il riciclaggio in quelle cose lì, con una prospettiva di una legalizzazione di fatto, che il confinamento di pezzi di società e di vita della gente in attività solo criminali e clandestine come droga, estorsioni, ecc..., con tutto il portato di violenza, abbrutimento, invivibilità che ciò comporta. Al di là di ogni altra considerazione, una maledizione, che sarà aggravata dalla più totale assenza di politica e cultura (come riflessione e visione).

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