Oltre a numerose incongruenze relative all'inopportuno paragone con i settori che hanno riaperto, precisa Centinaio, l’inconsistenza di questa decisione appare in tutto il suo dilettantismo se si ricorda che, rispetto a centri estetici e piscine ordinarie, i centri termali sono gli unici a non dover assicurare, per legge, un costante presidio sanitario al servizio dell’intero complesso aziendale, quindi il rispetto delle indicazioni sanitarie e’ già una consolidata consuetudine per il settore termale.
Non sapere ciò significa non avere ascoltato gli imprenditori, i professionisti del comparto; significa non avere recepito le indicazioni di chi ha investito risorse e accresciuto la ricchezza di intere comunita’ e che nulla mai ha chiesto allo Stato.
Il governo,conclude Centinaio,si renda conto dell’errore commesso e torni sui propri passi: ne va del futuro di tante realtà produttive che rischiano, se abbandonate, di non rialzarsi mai più.
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