Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Alessandro Meluzzi, ex deputato di Forza Italia, psicologo, saggista, criminologo,intellettuale sovranista, primate e metropolita della Chiesa ortodossa italiana autocefala che precisa: io non so se questo virus abbia a che vedere nelle sue origini con dei regimi,può darsi, come qualcuno ha detto. Certamente nei suoi esiti è al massimo grado della restaurazione di un regime.
Il nuovo fascismo è quello del monopolio del potere, monopolio dell’informazione, sconfessione dei dissenzienti e controllo tecnologico della libertà dei cittadini, è il fascismo del regime che sta montando.
Sono pronto, precisa Meluzzi, anche io a cantare Bella Ciao insieme alla Canzone del Piave purché cantiamo insieme ho trovato l'invasor. L'invasore non è Benito Mussolini, né la destra vaticana, né Salvini o la Meloni, che vengono bastonati ogni giorno dal main stream.
L'invasore è la finanza pervasiva che controlla tutto, che ci ha tolto la sovranità monetaria, ci ha tolto la democrazia e ci costringe, per salvarci dalla catastrofe della caduta del 20% del Prodotto Interno Lordo ad indebitarci.
L'invasore, continua Meluzzi, è l'attuale uso della tecnologia: avremmo un luogo dove sono tracciati tutti i nostri spostamenti, tutti i nostri contatti, tutte le nostre relazioni, affidandoli ad una autorità politica monopolistica.
Leo Longanesi, ricorda Meluzzi, diceva che in Italia la situazione è grave ma non seria e quindi noi che non siamo riusciti a fare i braccialetti elettronici per i detenuti, figuriamoci se ci ritroveremo in questo scenario orwelliano.
Per fortuna da questo fascismo montante ci salverà l'inefficienza.
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