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giovedì 23 aprile 2020

La doppia personalità di Spirlì: prima apprezza lo stile di Feltri poi lo chiama volgare ed ignorante

di Igor Colombo

Nel corso della trasmissione “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano ed andata in onda su rete 4 martedì 21 aprile , il giornalista ospite in studio, il quasi ottuagenario e direttore del giornale Libero Vittorio Feltri,  ha affermato di non credere ai complessi di inferiorità ma che a suo modo di pensare i meridionali in molti casi siano effettivamente inferiori. Esternazione questa che forse ha ottenuto l’effetto sperato dallo stesso Feltri ,da tempo ormai ai margini del giornalismo italiano , ha fatto si che un po' da tutto il sud si levasse l’indignazione popolare più alta ,con addirittura sindaci della Calabria che hanno annunciato querela nei suoi confronti.
 Che dinanzi a tali affermazioni il cittadino meridionale si possa offendere ed indignare ci può stare pure ma che addirittura esponenti politici e uomini delle istituzioni trovino addirittura il tempo di prendere carta e penna per rispondere ad una provocazione che meritava di essere accolta e licenziata in due secondi con sprezzo sarcastico all’indirizzo del Feltri, francamente sa di sconnessione totale con il contesto emergenziale che stiamo vivendo ,dal clima di dittatura sanitaria che si sta attraversando e dalla difficile situazione economica che ha messo in ginocchio l’Italia intera e di cui le conseguenze peggiori sicuramente saranno pagate proprio al sud.
 Tra i vari esponenti politici che hanno espresso indignazione nei confronti dell’affermazione del direttore di Libero è stato anche il vice-presidente del consiglio regionale della Calabria con delega alla cultura, Nino Spirlì , il quale nel preambolo del suo intervento ha affermato di apprezzare lo stile del giornalista cinico,crudo e politicamente scorretto, salvo poi repentinamente idea accusando il direttore Feltri di essere volgare, ignorante, augurandogli poi di avere maggiore lucidità per il futuro.
Di certo non possiamo condividere le dichiarazioni gratuite di Vittorio Feltri espresse in un linguaggio triviale ma al tempo stesso dall'alto spessore comunicativo , che prima di essere lesive mirano proprio a colpire la sensibilità di chi , in un contesto delicato, si sente toccato, con il relativo risultato di successo indiscusso avuto in merito ad un qualcosa che sarebbe dovuto passare senza troppe conseguenze in una Italia che ormai ha passato da un pezzo una odiosa dicotomia nord-sud. Dall'altro lato però il rigurgito avuto nei confronti di un personaggio che sostanzialmente non rappresenta nulla se non se stesso ed il suo giornale che viene letto e tirato sempre meno, possiamo trovarlo esagerato e non ci riferiamo ovviamente alle reazioni di migliaia di cittadini, quelle sono legittime e dall'orgoglio di appartenenza, bensì a quelle avute da uomini delle istituzioni ,come Spirlì ed altri, che dovrebbero provare ad impegnare il proprio tempo in maniera più costruttiva visto che già la storia millenaria del nostro profondo sud ,come la Magna Graecia, gli Enotri , e tante altre cose parlano per noi. 
Da questo spazio ci sentiamo di chiudere l’antipatico episodio innescato da Feltri e raccolto da molti esponenti politici tra cui il simpatico Spirli',con una punta di ironia dissacrante ,rendendo merito cosi ad uno uomo del sud che la storia delle letteratura internazionale l’ha posto tra i grandi, Luigi Pirandello: I Vitangelo Moscarda nella vita di tutti i giorni ne escono fuori parecchi ed anche se la crisi d’identità non scaturisce dalla fisima di un naso storto come il protagonista del romanzo “Uno Nessuno e Centomila” , si evidenziano in tanti modi alcune volte anche impossibili ed inimmaginabili e possono trovare la loro più compiuta realizzazione nel sentirsi toccati da un qualcosa che non esiste ma da cui ci si sente perseguitati, forma di superiorità per chi crede di offendere e empatico sentimento di vittimismo per chi risponde con sprezzo, auguriamo a Feltri e Spirlì , di non finire per questo in ospizio come il Moscarda, perché di Pirandello non ne abbiamo più purtroppo a scrivere finali degni di considerazione ,auguri ad entrambi e viva L’Italia, Patria che dura da oltre tremila anni

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