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martedì 7 aprile 2020

Emergenza coronavirus, ma il governo così non aiuta le imprese. L'analisi di Igor Colombo

Le imprese ed in generale tutte le partite Iva aspettavano in fervida attesa il decreto del governo per correre in aiuto alla  difficile situazione economica scaturita dall’emergenza Coronavirus e l’esecutivo Conte proprio ieri con il suo decreto “Cura Italia”  ha liberato subito 400 mld di liquidità  alle aziende. In sostanza si tratta di soldi che verranno prestati alle imprese dietro garanzia dello Stato ma il che non significa in automatico a fondo perduto, tutt'altro, il carico debitorio finale sarà esoso in un sistema che continua a girare attorno al potere delle banche e delle stringenti regole e vincoli dell’Unione Europea. Il Presidente del Consiglio Conte nella sua conferenza stampa non ha parlato di firma del Mes ,anzi l’ha esclusa, bensì ha rassicurato sulla misura degli Eurobond o CoronaBond come meglio vogliamo chiamarli e di una Golden Power per via della  quale si possono controllare i diversi settori finanziari ed evitare speculazioni attraverso scalate definite ostili. Tutto questo naturalmente maschera una situazione di evidente subalternità ad un sistema economico che vede l’Italia essere messa dentro una stretta politica ed economica nel segno di una consuetudine consolidata in una manovra finanziaria che alla fine farà felici i tedeschi che potranno mettere le mani sui nostri asset e settori strategici con estrema facilità .Non è infatti un mistero il sogno tenuto nel cassetto di quelli che stanno oltre il Reno di far spesa grossa con le aziende pubbliche italiane e questo esecutivo ha decisamente aperto le porte di questo supermercato.  Nell’idea illusoria venduta dal governo  italiano ai  diretti interessati, il solo fumo ,ma si sa che dove ci sta del  fumo c’è sempre qualcosa che brucia, ciò è rappresentato da quella miriade di piccoli e medi imprenditori, commerciati ed artigiani , che si dovranno indebitare per poter rimane a galla in un mercato ed un’economia ormai affondata, perché giustamente di fare un prestito a fondo perduto non è cosa che sarebbe  potuta  saltare in mente ad un governo politico appiattito su posizioni filo-tedesche e  che corre in aiuto alla Mekel per colmare quel vuoto lasciato nell’economia di quel Paese non potendo più la stessa Germania avere ricavi da Cina e  Stati Uniti  i quali non acquistano più nulla da essa. In buona sostanza il gioco delle tre carte è servito sul tavolo delle svendite italiane verso l’acquirente più affettuoso, perpetrato il tutto attraverso l’inganno di cui sono vittime gli imprenditori italiani i quali, vengono raffigurati  come quei  cani che per  sollevarsi dalla noia si mordono la coda , cosi infatti sta dicendo il governo: non ti chiudo l’azienda ma ti do i soldi per pagarmi le tasse. In tutti gli altri Stati i rispettivi governi stanno cercando di muoversi per dare sostegno alle aziende attraverso prestiti a fondo perduto con vere somme di liquidità da noi la soluzione è quella di non mettere a rischio gli equilibri macroeconomici dell’area, ed in più l’accettazione di un Mes più leggero attraverso la distribuzione sul mercato di titoli di Stato che si rifaranno di interessi che neppure tra cinquant’anni potranno essere estinti, senza parlare dell’effettivo capitale che in realtà in un sistema di moneta debito non esiste realmente, però i più onesti si sono dimostrati quelli del Fondo Monetario Internazionale che hanno già avvisato la scorsa settimana ,ancora prima del decreto Cura Italia, che il debito pubblico italiano sarebbe cresciuto nel secondo semestre del 2020, come avranno fatto a saperlo? Avranno consultato l’Oracolo di Delfi?  Intanto le opposizione ci diranno che loro hanno fatto il possibile contro un governo piegato alle volontà di istituzioni sovranazionali, intanto su questo caos generato andranno al governo nei prossimi mesi, ma ormai sia il Mes sia i prestiti elargiti col Cura Italia, diranno che saranno  irreversibili e nulla si potrà fare.

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