Nel nome della salute e della sicurezza ci sarà, poi, il controllo della vita di tutti: un’occhiuta vigilanza al cui confronto gli abusi delle intercettazioni telefoniche sono niente. Prometeo è già in catene e l’incubo è ormai l’andazzo: il lockdown è il bene, la libertà è il male (assoluto, manco a dirlo).
Fonte Quotidiano del Sud di giovedì 30 aprile
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