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venerdì 17 aprile 2020

Basta tasse regionali, anno fiscale bianco in Campania. L'idea forza del leghista Grant

Di Antonio Mazzella

Ormai da qualche.tempo l'agenda politica impone che, a 360°, venga focalizzata l'attenzione sull'emergenza sanitaria, ormai riconosciuta come pandemia, causata dal covid19 e sulle conseguenze, ad ogni livello. Se questo fosse accaduto appena trapelate notizie preoccupanti, ancora nel 2019, oppure ad inizio anno, quando ormai la situazione era acclarata, probabilmente si sarebbe potuto affrontare in maniera meno improvvisata e meglio rispondente alle necessità che si andavano prospettando. Si sarebbe dovuto intuire, che la situazione sarebbe andata peggiorando in maniera esponenziale, se non si fosse subito provveduto ad arginare le possibilità di sviluppo del contagio. Ben lo sa, ormai, perfino l'incauto presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che solo il 21 febbraio scorso, pur avendo avuto ogni nota informativa, a riguardo, invece ebbe a dire, più o meno testualmente «non alimentiamo inutili allarmismi, la possibilità della diffusione del virus in Italia è pressochè remota». Peraltro senza sentire il bisogno, poi, almeno per una questione di pudicizia, di andare a nascondersi sotto un tavolo a casa sua, tutt'altro. Pretendendo adesso di ammannirci, ad ogni piè sospinto, oltre a decreti dal sapore amaro di diktat, anche nuove versioni di improbabili autocertificazioni vanificate prontamente, e repentinamente, dalla successiva. Addirittura, in una sorta di delirio di onnipotenza, è andato sciorinando delle sue esternazioni, frutto di elucubrazioni mentali e risentimento personale, decisamente fuori luogo, e comunque, prima ancora che nei confronti dei segretari di partito dell'opposizione che ha nominato, lesive ed offensive della democrazia stessa. Ed anche fuorvianti per i milioni di cittadini in ascolto, evidentemente visti come elettori, e così da lui considerati. Mi pregio sottolineare che in Campania, per la verità con efficienza e rigore, l'agenda politica ed istituzionale non è stata carente di sollecitazioni, provvedimenti ed iniziative sull'argomento. Va anzi debitamente registrato che il governatore della Regione Campania, De Luca, ha preteso di assumere posizioni, a fasi alterne anche sopra le righe, rispetto al governo centrale, in cui, naturalmente insieme al Movimento 5 Stelle, per superfluo che sia, ci corre l'obbligo di ricordarlo, il PD, quindi il suo stesso partito, è egemone. E lo ha fatto con doti istrioniche e capacità comunicative d'eccezione, sia bacchettandolo, anche con una certa veemenza, sia pietendone gli interventi dovuti, in luogo di chiacchiere vuote e promesse solo ventilate, ma prive di impegni stipulati ed effettivi riscontri. Contestualmente, con una verve insolita, e ben oltre il "politically correct" riserva ai corregionali "un bastone reale" con riduzione e rimozione delle libertà individuali, anche più restrittive, rispetto ad altri Territori, promettendo soltanto "un'ipotetica carota". Eppure, sarebbe forse il caso di insistere con meno enfasi, e quindi mitigando i toni, non propriamente istituzionali, e pesando meglio le parole, sulla linea dei doveri richiesti, imposizioni ormai ben chiare, anche grazie a messaggi verbali e dichiarazioni, forse discutibili, nella forma, ma indubbiamente efficaci, nella sostanza, se non altro per la cassa di risonanza e l'amplificazione comunicativa, così ottenuta. Effettivamente, è decisamente palese come questa emergenza sanitaria abbia fin qui già determinato, fra l'altro, anche un profondo disagio economico, fin nell'immediato, che, in prospettiva, non farà che aumentare, senza un intervento pubblico di sostegno e conforto, con la messa a disposizione di risorse economiche reali e congrue. Mentre quel sistema annunciato di prevenzione e controllo del territorio campano, con regole in qualche caso anche ben più rigide, rispetto ai protocolli previsti e decretati da Roma, si sedimenta giorno per giorno, e si perfeziona qualitativamente al meglio la sua già ottima operatività, vanno individuate ed approfondite le problematiche economiche regionali che si possono mettere sul tavolo. In qualche maniera, bisognerà comunque affrontare la questione, ed accelerare la ricerca di soluzioni concrete, in grado di alleviare la pressione fiscale e concedere respiro ad un'economia già in sofferenza, per famiglie ed imprese. Ed è in questo si è fatto un'idea l'europarlamentare casertano Valentino Grant, che sostiene la necessità, intanto, di interventi immediati, ed a lungo termine, con parole chiare: "I cittadini campani non guadagnano, non hanno entrate e non basta rinviare le tasse a fine maggio, bisogna azzerarle totalmente. Un anno fiscale bianco fino al 31 dicembre 2020 per tutti i tributi regionali: dall'Addizionale Irpef, all'Irap, alla tassa automobilistica e a quella per il diritto allo studio universitario, che tutti gli studenti dovranno pagare per iscriversi regolarmente alle universita' statali e legalmente riconosciute." Ha poi proseguito rafforzando il concetto espresso, promuovendo anche "la rateizzazione delle ingiunzioni fiscali". Inoltre, ha aggiunto, in parte traendo forse spunto dal governatore campano, e parafrasandolo, "non e' piu' tempo di show, forse di lanciafiamme, ma da usare per cancellare tutte le tasse regionali, cosi' da dare un leggero sollievo ai cittadini campani". Resta da concordare una necessaria tempestività nell'agire, da parte dello Stato e delle istituzioni sul Territorio, perchè "mala tempora currunt", ma potrebbero anche peggiorare. E non lo vorremmo.

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