Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle dichiarate da Rachele Mussolini, nipote del Duce, consigliere comunale romano eletto nella lista civica Con Giorgia vice presidente della Commissione Controllo, garanzia, trasparenza di Roma Capitale, esponente di primo piano dei conservatori e sovranisti di Fratelli d'Italia, ai colleghi dell'Adn Kronos,commentando l'iniziativa dell'associazione nazionale partigiani d'Italia di intonare Bella Ciao dalle finestre il 25 aprile, giorno della liberazione.
L'Italia, sostiene Rachele Mussolini, è stata travolta dallo tsunami coronavirus, un anniversario sottotono sarebbe stato più opportuno. Rispetto, tuttavia, chi ha voglia di festeggiare, le ricorrenze di tutte la parti politiche, ma, per favore, senza che vi siano morti di Serie A e di serie B”.
L’anniversario della Liberazione per Rachele Mussolini è semplicemente la festa di San Marco: "Si chiama così il padre delle mie figlie e per me quel giorno è la sua festa".
D'altronde, conclude Rachele Mussolini, il mio dna non mi consente di festeggiare il 25 aprile
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