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giovedì 26 marzo 2020

Un rifugio, assistenza sanitaria e cibo. L'appello di Sapignoli(Lega) al sindaco De Magistris per i senza fissa dimora

di Carlo Alberto Paolino

Davvero poco importa l’origine e la datazione dell’arrivo dell’epidemia da Covid19 nel nostro Paese. Oramai “il dado è tratto” e per attraversare il “Rubicone” le opposizioni aspetteranno quel segno, che ebbe Giulio Cesare “ andiamo dove ci chiamano i segni degli dei e le ingiustizie dei nemici”, rappresentato dalle Elezioni Politiche.
Il nemico numero uno attualmente si chiama coronavirus, il pericolo di espansione e le misure giuste ma poco incisive dell’attuale Governo Italiano. Un virus invisibile che colpisce anche gli invisibili, ma quest’ultimi sono solo emarginati della società, sono persone che per svariati motivi vivono per strada. Il popolo dei senza fissa dimora.
A sollevare il problema nella città di Napoli, è Simona Sapignoli coordinatrice cittadina della Lega Salvini Premier con una istanza trasmessa al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e all’assessore Monica Buonanno avente ad oggetto la richiesta di intervento a tutela dei senza fissa dimora. Premettendo che a causa della pandemia da coranavirus il Presidente della Regione Campania prima ed il Presidente del Consiglio poi, hanno emanato rispettivamente ordinanze e decreti che hanno limitato di fatto la libera circolazione dei cittadini obbligandoli a rimanere a casa ed a non uscire se non per motivi di lavoro di salute e per fare la spesa. La città di Napoli conta centinaia di senza fissa dimora al cui sostentamento provvedono quasi esclusivamente le associazioni e la Chiesa ed in un momento così grave e pericoloso per la vita delle persone sarebbe necessario che il governo cittadino intervenisse fattivamente a tutela delle categorie di persone più deboli e bistrattate.
Evidenziando inoltre le gravi difficoltà delle associazioni e i rischi che correrebbero ad avere contanti con altre persone non disponendo di protezione da contagio. La coordinatrice partenopea della Lega, chiede quindi un intervento incisivo da parte delle istituzioni locali al fine di fornire ai senza fissa dimora un riparo sia notturno che diurno, assistenza sanitaria e la somministrazione di almeno tre pasti al giorno.

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