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martedì 17 marzo 2020

Decreto cura Italia, Crosetto: tenetevi quella miseria per il lavoro autonomo

"Sono nato imprenditore, figlio di un imprenditore a sua volta figlio di un imprenditore. Lo erano anche il mio bisnonno ed il mio trisavolo. Sono cresciuto sapendo che non potevo aspettarmi l’aiuto di nessuno, tanto meno lo Stato. Come me, milioni.Tenetevi i 600€, noi la dignità".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle scritte sul proprio profilo Twitter da Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia esprimendo una evidente delusione per l’elemosina una tantum del governo giallo rosso del premier Giuseppe Conte verso chi lavora in proprio.
Un messaggio  rilanciato da migliaia  di utenti della rete perché manifesta l’insoddisfazione più evidente per un provvedimento profondamente ingiusto che si spera possa essere ribaltato in Parlamento.
D'altronde chi avversa per motivi ideologici, il lavoro autonomo, dimentica che anche chi apre bottega e la sera la chiude contando l'incasso giornaliero ha diritto ad un ristoro serio e non all'elemosina di Stato. Se messo nelle condizioni di non lavorare, non lo si può abbandonare al suo triste destino. E' paradossale che chi sia costretto dalla Stato, per esigenza di tutela della salute pubblica, a chiudere l'attività sia compensato con 600 euro una tantum.
Chi non lavora o lavora in nero, riceve il reddito di cittadinanza che arriva fino a 780 euro mensili.



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