Con Rauti e Invernizzi la Lega in Calabria verso il marginalismo politico. Lo sfogo di un militante - Il Sovranista.com

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sabato 21 marzo 2020

Con Rauti e Invernizzi la Lega in Calabria verso il marginalismo politico. Lo sfogo di un militante

Sull'incredibile seppur legittima scelta della Lega di nominare come vice segretario regionale Walter Rauti ci giunge una lettera di Michele Sapia, militante leghista di Reggio Calabria che ha partecipato attivamente all'ultima campagna elettorale per le regionali conclusa con un risultato al di sotto dell'aspettativa con solo il 12,25% con un calo di oltre 10 punti rispetto alle elezioni Europee.

Caro Sovranista, cari lettori,
mi chiamo Michele Sapia, ho trentadue anni, sono un militante della Lega di Reggio Calabria. Ho partecipato, come tanti altri giovani calabresi, alla campagna elettorale per le ultime elezioni regionali di domenica 26 gennaio. Sono stato impegnato nelle classiche attività del militante politico, dalla affissione dei manifesti, al volantinaggio. Ho presenziato a diversi comizi in piazza, anche fuori dai confini della mia provincia, ho conosciuto altri giovani militanti del partito. 
Sono rimasto allibito dal peso politico che la Lega ha attribuito ad un misconosciuto Walter Rauti. Da notizie in mio possesso, non ha mai fatto politica attiva con la Lega né in Lombardia, né in Calabria.
A Milano era il metré del ristorante della fondazione Pavarotti, di proprietà comunale ma dato in gestione a privati. Dopo la chiusura del ristorante, non so per quale esoterico motivo è giunto in Calabria, in qualità di addetto all'organizzazione degli eventi della campagna elettorale come il montare e smontare palchi per i comizi, organizzare il servizio d'ordine, coordinare i gazebo. Un ruolo di carattere squisitamente pratico, lontano mille miglia dalla politica. Ed invece, per misteriosi motivi Rauti è entrato nel dibattito politico all'interno del partito, prima osteggiando la candidatura a governatore di Occhiuto, poi favorendo quella di Abramo, sindaco di Catanzaro, creando problemi a Salvini, a causa dello scandalo di gettonopoli che ha visto indagato quasi tutto il consiglio comunale di Catanzaro, compreso il candidato suo e di Abramo (Filippo Mancuso).
Ma torniamo all'organizzazione, settore per il quale era stato catapultato da Milano, quando Salvini era in visita in Calabria c'era davvero poca gente agli eventi, nonostante avesse organizzato anche qualche pullman di sostenitori giunti dalle altre province. Era invece bravo ad organizzare le cene di partito,in posti sconosciuti, aperti per quell'occasione, al prezzo di 40 euro, alle quali ho partecipato anche io.
In queste occasioni si è mangiato anche male.Impresa davvero difficile nella nostra Calabria.
A questo punto, mi e vi pongo una domanda, nella speranza che arrivi a giusta destinazione, il primo partito politico italiano, sondaggi alla mano, può essere gestito in Calabria, dalla coppia Christian Invernizzi Walter Rauti. Dalle Europee del 2019 alle regionali 2020 il movimento politico guidato da Salvini ha perso quasi 10 punti in percentuale, non è riuscito in Calabria a radicarsi, in maniera seria, su tutto il territorio.
E' possibile che in Calabria non ci siano uomini e donne, di buona fede, capaci di portare avanti il progetto politico della Lega, finalmente nazionalista e lontana mille miglia dal culto del Dio Po ed amenità simili? D'altronde con personaggi simili il rischio di finire nel marginalismo politico è alto, come nel caso della nuova giunta regionale, dove la Lega secondo partito della coalizione è stato mortificato con la sola vice presidenza attribuita ad uno zero voti come Spirli.



1 commento:

  1. Questo di Michele Sapia é un sentimento comune per il 60% dei leghisti Calabresi, buttati tra le braccia della piú coerente Meloni.Caro Matteo é chiaro che la Calabria non ti interessava.

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