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sabato 8 febbraio 2020

Renzo Bossi a Libero: "Io perseguitato dai cronisti del Fatto Quotidiano, vogliono uccidere la Lega"

Qui mi vogliono fregare. Sono stato assolto da ogni accusa, da otto anni sono fuori dalla politica e sto cercando di ricostruirmi una vita come imprenditore insieme a mio fratello, eppure i giornalisti non mi lasciano in pace. Mi telefonano, me li ritrovo sotto casa, mi intimidiscono. Sono convinti che voglia far rientrare in Italia i famosi 49 milioni di rimborsi della Lega Nord, ma quei soldi io non li ho mai visti, erano tutti sul conto del partito quando mio padre ha lasciato la segreteria. Sono stati spesi nel tempo, per le esigenze della Lega, come è giusto che fosse, ma quando io ormai ero fuori dal giro. È tutto documentato».
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate dall'ex consigliere regionale della Lombardia, Renzo Bossi, figlio di Umberto, storico fondatore della Lega, che ha raccontato, rispondendo ad alcune domande, la sua verità a Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri
Intervista che potete leggere per intero cliccando qui

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