di Carlo Alberto Paolino
SORRIDI NORMA, ABBIAMO VINTO, tutti conosceranno la tua storia.
La storia di un'Italiana d'Istria.
Parole pubblicate su Facebook da Lidio Aramu ,scrittore,esperto di marketing agronomico, appassionato di storia flegrea e collaboratore di diverse testate giornalistiche online tra cui “il napoletano”. Una storia come tante successa negli anni che vanno dal 1943 al 1945. Tutto ebbe inizio dopo l’armistizio dell’otto settembre del 1943, le terre di Trieste e dell’Istria furono occupate dai partigiani comunisti jugoslavi del maresciallo TiTo che si presentava agli occhi del popolo come il capo della nuova Jugoslavia. L’armata rossa rimase per più di quaranta giorni nella regione Giuliana, giorni che la popolazione ancora in vita non dimenticherà mai. Ovunque bandiere jugoslave con la stella rossa dipinta dappertutto, con gran soddisfazione del partito comunista italiano guidato da Togliatti (considerava Tito come il nuovo Garibaldi) che invitava i cittadini giuliani ad accogliere e collaborare con i titini. Tutti coloro che non condividevano la “Rivoluzione Comunista” veniva etichettati come nemici del popolo innescando una pulizia etnica, venivano perseguitati, a centinaia fucilati e gettati nelle foibe, veri e propri luoghi di orrore Una stagione violenta e sanguinaria . Oltre 300 mila italiani dovettero lasciare la propria casa, la propria terra di origine solo perché volevano rimanere ITALIANI. Un silenzio voluto, oscurato da tantissimi anni che certamente con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, dove il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio come "Giorno del Ricordo" non placherà e darà pace a donne, bambini, anziani e sacerdoti trucidati e spariti all'improvviso in quegli anni fin quando esisterà ancora il fronte pseudo storico negazionista
NORMA, CHE LA TERRA TI SIA LIEVE
NORMA, CHE LA TERRA TI SIA LIEVE
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