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mercoledì 26 febbraio 2020

Da commissario a segretario,l'incredibile promozione di Invernizzi, perdente di successo

E' proprio uno strano partito la Lega. Nel meridione d'Italia, in Calabria in particolare. Il primo partito italiano, sondaggi alla mano, bloccato dai commissariamenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, con deputati per lo più lombardi, che svolgono, in contesti in cui sono totalmente estranei, il ruolo politico di massima fiducia di commissario regionale che risponde unicamente a Matteo Salvini.
Il risultato è evidente ed è agli occhi di tutti. Sui singoli territori, la Lega partito territoriale, attento alle esigenze ed alle giuste richieste dei cittadini, non esiste più. E' solo un lontano ricordo.
I primi risultati negativi si sono avuti, almeno in Calabria, con le elezioni regionali, dove la Lega ha conquistato 95400 preferenze pari al 12,2% perdendo rispetto alle europee oltre 10 punti in percentuale.
Qualcuno potrà sostenere che si tratta di due elezioni differenti. Alle Europee il voto è più libero, ci sono meno liste e meno candidati, si possono votare leader politici nazionali. E' sicuramente vero. Ma 10 punti in meno per la Lega in Calabria sono tanti.
Una pesante sconfitta, nonostante i 5 consiglieri eletti ed il governo del territorio conquistato,grazie alla vittoria della candidata Jole Santelli, sostenuta dal centro destra e da alcune liste civiche espressione del territorio.
Una sconfitta figlia del commissariamento del partito sul territorio, con candidati scelti dal commissario Cristian Invernizzi e dal suo vice Rauti che non hanno scaldato gli entusiasmi dei calabresi.
Che dire dell'incredibile candidatura di Alfio Baffo, da Corigliano Calabro, frazione del comune di Corigliano Rossano di 77 mila abitanti della provincia di Cosenza, salito agli onori della cronaca per un video in cui compare nudo, immerso in una vasca da bagno, con un sigaro, forse cubano ed un bicchiere di whisky, dove saluta gli amici del gruppo Revenge Porn, dopo essere stato, a suo dire, alla manifestazione del Capitano, a Roma, in Piazza San Giovanni.
Roba che se lo vedeva Umberto Bossi, nonostante le sue precarie condizioni di salute, lo inseguiva a colpi di spadone. Lo spadone di Alberto da Giussano.
Che dire circa la scelta operata da Invernizzi di candidare Caterina Capponi, moglie di Antonino Alberti, medico chirurgo, al vertice della Gran Loggia Regolare di Calabria e direttore di una rivista massonica denominata Metamorphoseon.
Una scelta, compiuta in un momento storico in cui la Massoneria è finita al centro del ciclone per le indagini condotte da Nicola Gratteri per presunti rapporti ambigui con la ndrangheta.
Meno male che Salvini, poco tempo fa, lo scorso 25 giugno, dal palco di Parma tuonava: questa Europa è in mano a 5 massoni.
Risultato elettorale al di sotto delle aspettative, scelta dei candidati non sempre indovinata, caos ed anarchia che regnano sovrani in tutte le province del capoluogo, tanto sarebbe bastato per rispedire a Roma il commissario regionale.
Ed invece. Christian Invernizzi, è  addirittura il nuovo segretario regionale della Lega e non più  il commissario. E' stato prossimo e nelle prossime settimane procederà, con tutta calma, ad incontrare le realtà del territorio per ristrutturare il partito.

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