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martedì 4 febbraio 2020

"Al Nord c'è scontento". La "dritta" di Roberto Maroni a Matteo Salvini

L'intervista concessa da Umberto Bossi al quotidiano La Repubblica non poteva non generare polemiche e distingui all'interno del movimento.
Il senatur, storico fondatore del movimento ha bacchettato il giovane leader per il troppo nazionalismo e per il rischio di mettere da parte le ragioni del Nord (cosiddetta questione settentrionale).
Una dichiarazione che ha visto la replica di Salvini, che da Palermo, dove era impegnato per un incontro politico, ha dichiarato: sono pronto ad andare avanti, perché i numeri mi danno ragione.
Eppure, ad onor del vero, all'interno del Carroccio sono in parecchi ad avvisare il leader. Tra questi anche Roberto Maroni, cofondatore ed ex segretario della Lega, ed apripista di Salvini segretario, che da battitore libero dichiara: Umberto Bossi sbagli ad attaccare Salvini, che sta facendo un lavoro straordinario nonostante le mille difficoltà, che merita il mio sostegno.
Detto questo, continua Maroni, Bossi ha ragione quando parla dello scontento del Nord, ma oggi non c'è più nessuno in grado di raccogliere l'invito del senatur alla mobilitazione.
Un'occasione per nuovi equilibri potrebbe essere data dalle elezioni del sindaco di Milano, previste per il 2021, perché quello è il luogo in cui il Nord torna al centro.
Più pesante è il commento di Giovanni Fava, storico antagonista di Matteo Salvini all'ultimo congresso federale della Lega che tuona: ha ragione Umberto Bossi, la vittoria era a portata di mano. Bastava parlare dei temi che stanno a cuore alla gente.

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