Massimiliano Rugo è un amico e io sono affranto dalla sua decisione. In ogni caso, anche se le sue idee ormai non sono più le mie, gli auguro un grande in bocca al lupo perché noi si è sempre comportato molto correttamente. Lo ha fatto anche in questo caso, decidendo prima di dimettersi, poi di annunciare le sue nuove idee. Con la consueta tenacia gli auguri di vincere questa nuova sfida».
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Giovanni Donzelli, deputato fiorentino di Fratelli d'Italia e referente regionale del partito di Giorgia Meloni che parla dopo la clamorosa decisione di Massimiliano Rugo, di lasciare il partito, di cui era dirigente provinciale per salire a bordo della nave Sea Watch per andare a salvare i migranti nel mar Mediterraneo.
Una decisione lungamente meditata da parte di Rugo, ex candidato sindaco di Bibbona, ora consigliere di minoranza ai colleghi del quotidiano livornese Il Tirreno, che lo ponevano in contrasto con il pensiero e lo stile filo salviniano adottato dal partito, basato sul sensazionalismo mediatico rivolto al corpo elettorale.
Rigo, come racconta ai colleghi de Il Tirreno non poteva far parte di un partito (Fratelli d'Italia) e di una coalizione (centro destra a trazione leghista) che fa campagna elettorale sulla pelle dei migranti che affogano in mare e sul falso allarmismo di una invasione araba, non basta baciare un crocifisso o invocare la madonna per essere dei buoni cristiani, serve ben altro, in primis la solidarietà e l'amore verso il prossimo, anche verso gli avversari».
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