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martedì 24 dicembre 2019

Come si sblocca l'Italia? L'agenda di Mara Carfagna alternativa a quella sovranista

"Un’associazione, a differenza di un partito o di un gruppo parlamentare, può lavorare su questi argomenti con libertà di pensiero e azione, coinvolgendo anche persone che diffidano della politica. Poi, certo, servirà la forza di portare
questi temi nello spazio pubblico, ma questo dipenderà anche dalle scelte dell’area alla quale appartengo: l’indirizzo seguito nell'ultimo anno, quello di adeguarsi all'agenda sovranista, non ha portato il consenso che molti si aspettavano. E comincia a diffondersi l’idea, di cui ho cercato di farmi personalmente interprete, che serva una qualità diversa di intervento e azione per tornare a contare. Vedremo. Io sono convinta che una svolta sia possibile e lavoro per concretizzarla". 
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle scritte dal deputato Mara Carfagna in un intervento sul quotidiano Il Foglio presentando la sua associazione Voce Libera ed indicando almeno quattro grandi questioni di cui, a suo dire, pochi si occupano e che meriterebbero almeno metà dell'attenzione riservata a problemi assai più limitati.
"Il Sud, innanzitutto. Tredici milioni di abitanti imprigionati in un’area di decrescita infelice, condannata dal principio della spesa storica a livelli di servizi inaccettabili. Fra i primi progetti che Voce libera metterà allo studio c’è un piano credibile, fondato, per una No-Tax area decennale che riporti investimenti e benessere in
quella metà d’Italia"
La seconda questione -prosegue Carfagna- è ancora più larga. Riguarda le donne, trenta milioni di cittadine, la maggioranza del Paese. Meno della metà ha accesso al lavoro. Una su quattro lascia il lavoro dopo il primo figlio. In confronto agli standard europei è una catastrofe che configura una violazione vera e propria del diritto costituzionale al lavoro e del diritto umano alla maternità. E’ dimostrato da tutte le statistiche che più occupazione femminile significa più Pil (oltreché maggiore benessere per le famiglie)".
"La questione fiscale, infine, e quella della giustizia. Sono due antiche battaglie della mia area politica, ma ritengo che vadano declinate in modo nuovo. Smettiamo di usare questi due argomenti come randelli contro gli avversari e mettiamoci a lavorare perché una denuncia dei redditi non diventi un calvario e un contenzioso in tribunale un incubo a vita".

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