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martedì 31 dicembre 2019

Barbaro(Terra di Mezzo): il modello per il Sud e' il Mediterraneo della Magna Grecia


Dalla prima pagina del quotidiano "Libero", nell'edizione dell'ultimo dell'anno, una provocazione dal titolo: "Il Sud paradiso fiscale ", evidenziando che il nero è l'attività più fiorente del mezzogiorno.
Non siamo suscettibili alle boutade, precisa Domenico Barbaro, leader del movimento identitario Terra di Mezzo, sopratutto per chi come noi non ama le censure poste in essere dalle solite sentinelle del linguaggio del politicamente corretto, ma in tal caso il pezzo- a firma del sedicente Signor Giuliano Zulin- commette almeno due errori grossolani.
In prima battuta il problema del nero non riguarda solamente una zona geografica del nostro Bel Paese, basta dare un'occhiata ai dati forniti dall'Istat per renderci conto che è un fenomeno che unisce nord-sud e isole comprese, ma ancor più grave è la soluzione che viene proposta.
 Trasformare il Sud Italia in un paradiso fiscale, modello Dubai o Montecarlo, per intenderci, una Mecca per attirare gli investimenti delle multinazionali.
 Il nostro amato Sud, precisa Barbaro, con tutte le sue criticità e i dati negativi che caratterizzano una irreversibile stagnazione economica e mancato sviluppo, necessita di un cambio di rotta partendo dalla sua naturale vocazione: mediterranea ed europea. Ben vengano i piani di investimenti, ma attenzione a non trasformarla nella solita conquista/ svendita agli interessi delle multinazionali stranieri- come ormai si sta verificando per le principali aziende italiane- ma al contrario, programmare e mettere in piedi un vero e proprio progetto di sviluppo partendo dalle nostre unicità: dal settore agro alimentare fino ai beni culturali e archeologici. La nostra cultura millenaria, le bellezze naturalistiche dei nostri territori, i prodotti che nascono nella nostra terra, l'artigianato e il patrimonio storico/culturale di primo ordine sono i principali pilastri su cui edificare una vera rinascita del nostro Sud. 
Caro Diretto Feltri, ma quale Dubai o Montecarlo sono le nostre origine e la nostra identità- culla della cultura europea ed occidentale- l'unica e naturale strade da percorrere per un Sud protagonista del Mediterraneo , non più piegato alle perverse logiche del clientelismo partitocratico o dei "tecnici della burocrazia", ma ponte tra occidente e oriente. Il futuro non è il globalismo, tanto caro ai supporter Liberal di Libero, ma il localismo identitario tanto radicato nell'animo meridionale.

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