"Che nessuno si illuda, Mara Carfagna se n’è già andata. Consiglio a Berlusconi, se proprio non vuole alzare bandiera bianca, di uscire dal bunker e scendere in campo aperto, ma soprattutto di smetterla con i pranzi e le cene di ’trattenimento’.
Agli italiani, con la grave crisi in atto, interessa ben altro".
Lo dichiara Amedeo Laboccetta, storico esponente del Movimento Sociale Italiano prima, di Alleanza Nazionale, infine di Forza Italia ex deputato e presidente dell’associazione culturale "Polo Sud", in una nota nella quale ripercorre la "lunga e dolorosa storia degli abbandoni e degli strappi" da parte di ex esponenti di Forza Italia.
Berlusconi, spiega Laboccetta, "chiuso nel suo campo trincerato di Arcore con un manipolo di fedelissimi, da qualche tempo è costretto a ripararsi dalle bordate di una ex favorita: Mara Carfagna. La signora spara a palle incatenate nel momento di massima crisi di Forza Italia. Il cavaliere di Arcore sembra voler reagire, tenta di rispondere all’offensiva. Ma non ha molte armi. Risposte antiche non fanno più effetto".
Laboccetta ricorda che "sono tantissimi" quelli che "nel corso del tempo ha preso
le distanze da lui e dal suo progetto. Una vera emorragia, inarrestabile: Alfano, Lorenzin, Fitto, Bonaiuti, Cicchitto, Verdini, Toti, Romani, solo per citarne alcuni. Ed ora la Carfagna, la sua preferita. Che, nessuno si illuda, se ne è già andata. A volte, conclude Laboccetta, è meglio cadere in piedi che rincorrendo una gonnella smarrita che sogna di dare al Cav il colpo di grazia".
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