In questi mesi per troppe volte la demagogia della cattiva politica ci ha portato lontano dai veri problemi del nostro Paese. Il Papeete, le polemiche, gli egoismi e le furbizie hanno distratto dai veri nodi irrisolti del nostro sistema economico
sociale e produttivo. L’agenda della politica si e’ determinata più su interessi particolari che non su visioni basate sulle reali esigenze dell’Italia. Non dobbiamo commettere questo errore e trovare la forza di guardare a temi complessi e difficili ma da affrontare".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle scritte da Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Partito Democratico nel suo blog su Huffington Post spiegando che uno dei questi riguarda senz'altro il destino di una nuova generazione.
"In 10 anni, precisa Zingaretti, sono andati via dall'Italia 250 mila ragazzi secondo i dati del "Rapporto 2019 sull'economia dell’immigrazione". Nella maggior parte dei casi non per scelta ma perché costretti da scarse prospettive occupazionali e bassa mobilita’ sociale. Altri dati, afferma Zingaretti, ci dicono che l’Italia e’ anche il primo Paese in UE per presenza di giovani "esclusi", oltre 2,7 milioni (il
28,9%) dei giovani tra i 20 e i 34 anni non studiano, non lavorano e non sono in un percorso di formazione (NEET). Le nascite sono al minimo storico ed e’ tornato ad aumentare il tasso di dispersione scolastica. Non possiamo più permetterci questo spreco di energie e talenti".
"Si sta determinando, secondo il leader democratico, una nuova questione
giovanile che dovrà segnare il punto centrale dell’agenda e della missione di questo Governo, non solo perché eticamente giusto, ma anche perché e’ l’unico modo che abbiamo per creare una crescita strutturale della nostra economia e della nostra società . Dobbiamo ridurre la dispersione scolastica e migliorare la qualità della formazione, ma non solo, c’e’ bisogno di una seria politica
industriale che favorisca il recupero di produttività attraverso L’impulso all’innovazione e all’impresa 4.0, che aumenti la domanda di lavoro di qualita’ e valorizzi, nella prospettiva dell’economia della conoscenza, gli investimenti nella formazione continua".
"Aumentare la digitalizzazione, la specializzazione e l’intensità di capitale umano qualificato nel nostro sistema produttivo, generando in maniera automatica sbocchi lavorativi per i più giovani. Da qui derivano le chiare priorità da impostare e affermare già dalle prossime settimane
mercoledì 9 ottobre 2019
Zingaretti(Pd),basta demagogia e Papeete: ripartiamo dai giovani
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di Giuseppe Parente
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Politica
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