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mercoledì 23 ottobre 2019

I socialisti campani ricordano Bettino Craxi, l'ultimo leader sovranista


Un folto gruppo di nostalgici del Partito Socialista campani, in occasione del ventennale della morte di Bettino Craxi sta organizzando un viaggio direzione Hammamet per ricordare la figura dello statista socialista.
Dei partecipanti a questo viaggio nel passato ma che guarda al futuro ci parla il collega Carlo Porcaro, sulle colonne de Il Mattino, lo storico quotidiano partenopeo, evidenziamo come Bettino Craxi sia stato l'ultimo leader autenticamente sovranista che ha avuto il nostro paese.
Un leader politico che si spese per affermare il primato degli interessi nazionali senza timori riverenziali nei confronti degli alleati, Sigonella docet.

Un viaggio nel passato guardando al futuro. Un folto gruppo di vecchi socialisti campani si sta organizzando in questi giorni per salpare in nave da Civitavecchia o in aereo da Roma verso Hammamet per ricordare Bettino Craxi a 20 anni dalla morte che ricorre il 19 gennaio 2020. La figlia dell’ex premier e segretario del Psi, Stefania, ha messo su un comitato composto da 300 persone, 150 appartenenti alla politica e 150 provenienti dalla società civile (come l’amministratore di Fincantieri, Giuseppe Bono): tra i politici c’è poi una struttura organizzativa ristretta di cui fa parte il capo dell’opposizione in Regione Campania Stefano Caldoro, di famiglia socialista e detentore del Nuovo Psi che nel 2001 scelse di posizionarsi nel campo del centrodestra berlusconiano. IL VIAGGIO Pronti ad andare in Tunisia per celebrare Craxi esponenti storici del Partito Socialista come Ugo Intini, Ottaviano Del Turco, Claudio Martelli, Claudio Signorile ma anche i campani Giulio Di Donato, Carmelo Conte e Gennaro Salvatore. Non mancano attuali rappresentanti del centrosinistra come il consigliere regionale di fede deluchiana Enzo Maraio, segretario del Psi che ha recentemente “prestato” il gruppo al Senato a Matteo Renzi, nonché i fedelissimi di Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil di scuola socialista poi numero uno del Partito Democratico prima di confluire il Liberi e Uguali, come il notaio Dino Falconio (“Bisogna riparare a grande errore della storia, la damnatio memoriae nei confronti di Craxi: rivalutiamo la caratura della Prima Repubblica”, dice). Dal fronte dei socialisti schierati col centrodestra, partiranno i vari Guido Marone, Antonino Di Trapani, Nello Polese e Geppino Demitry oltre che giovani come Nicola Carnovale e Gaetano Amatruda. Un tuffo nostalgico nel passato che fu? Per molti, sì. Un modo per ri-legittimare un periodo storico terminato in maniera drammatica tra l’esilio di Craxi ad Hammamet e le varie inchieste giudiziarie? Probabile. Sicuramente la Fondazione intitolata all’ex presidente del Consiglio – forte anche del film in uscita a lui dedicato, interpretato da Pierfrancesco Favino per la regia di Gianni Amelio – proverà a legare le grandi scelte del passato ai nodi dell’attualità politica. “Craxi fu il primo vero sovranista, si spese per affermare il primato degli interessi nazionali senza timori reverenziali nei confronti degli alleati”, il parallelo dello stesso Caldoro, che riconobbe piglio riformista e identitario innanzitutto in Silvio Berlusconi ed ora cerca un legame col sovranismo salviniano in ottica regionali 2020. LE TAPPE Se a livello nazionale, verranno organizzati vari momenti di riflessione sui rapporti dello stesso Craxi rispettivamente con Pertini, Berlinguer e Moro, a Napoli si approfondirà il ruolo del politico milanese nel Mediterraneo e il legame con luoghi produttivi non riconvertiti come Bagnoli o Pomigliano d’Arco. Costo del viaggio, 390 euro: chi ha nostalgia può fare un viaggio nel tempo a prezzo contenuto, per sentirsi ancora orgogliosamente socialista tentando di raccogliere l’eredità politica di un filone che ha contribuito, tra alterne fortune ed evidenti storture, a scrivere la storia d’Italia.

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