I consiglieri regionali della Lega hanno votato in Lombardia una mozione di solidarietà ai "detenuti politici catalani" chiedendo addirittura il ritiro dell'ambasciatore italiano da Madrid, nonostante Matteo Salvini abbia incontrato, circa un mese fa, il leader di Vox, movimento nazionalista spagnolo ed anti indipendentista.
La Lega aveva presentato una mozione urgente che è stata votata dal consiglio regionale della Lombardia in cui oltre ad auspicare un ripristino del dialogo tra lo Stato Spagnolo e la Gneralitat Catalana, esprimeva piena solidarietà ai detenuti politici catalani ed al popolo ed alle istituzioni catalane tutte.
Il testo proposto dal gruppo consiliare della Lega invita il governo "a convocare l'ambasciatore spagnolo per esprimere formale protesta in sede ufficiale e diplomatica chiedere l'immediata scarcerazione di coloro che sono a tutti gli effetti dei prigionieri politici e il ritiro dell'ambasciatore italiano da Madrid". Toni ben diversi da quelli usati da Salvini lo scorso 20 settembre dopo l'incontro con Santiago Abascal, leader di Vox, il partito nazionalista spagnolo. Lo stesso che recentemente ha annunciato di voler fare ricorso contro la sentenza definendo "troppo lievi" le condanne degli esponenti del governo catalano. In quella occasione, il segretario federale della Lega in un post con tanto di foto con "l'amico" Santiago aveva commentato: "Felice di aver incontrato ieri a Roma l'amico Santiago Abascal. Uniti nella difesa della storia, della cultura e dei confini d'Europa. Dopo i fallimenti della sinistra, il 10 novembre gli spagnoli avranno la fortuna di poter votare e far sentire la propria forza"!.
Un testo, quello leghista, durissimo contro il governo spagnolo in carica, che, invano, alcuni esponenti dell'opposizione di centrosinistra in Lombardia hanno chiesto alla Lega di mitigare. Alla fine, non c'è stato verso. Con il voto segreto la mozione leghista è passata con 37 sì contro i 31 no dell'opposizione e di Fratelli d'Italia che ha votato contro ricordando con il consigliere regionale Lucente di essere un partito "sovranista e quindi contro gli indipendentisti".
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