Intervistato oggi dal Foglio, l’ex ministro dell’Agricoltura, il leghista Gianmarco Centinaio, spiega perché la Lega ha ripiegato le maglie no euro nell'armadio.
’Le maglie no euro, precisa Centinaio, sono già da un po’ ripiegate nell'armadio. La parentesi del 2014 è definitivamente chiusa. Le confesso che già all’epoca si era rivelata divisiva non convinceva tutti, ma si rivolgeva a un’opinione pubblica più propensa a un’eventuale uscita dall’euro, non solo nel nostro paese ma anche in Grecia e nel Regno Unito.
Adesso, in un contesto profondamente mutato, precisa l'esponente leghista, tutti concordano sul fatto che l’assetto europeo vada modificato restando nell’euro. L’Europa schiava delle burocrazie, dove l’unica istituzione eletta dai cittadini non ha potere di iniziativa legislativa e non conta nulla, va cambiata.
Questa Europa, continua Centinaio, che si preoccupa finanche della circonferenza delle zucchine restando impotente di fronte al massacro dei curdi ad opera della Turchia va cambiata, ma nessuno può fantasticare sull'uscita dalla moneta unica europea, quella fase è archiviata.
Di fronte all’Armata Brancaleone che a Bruxelles si è compattata contro di noi, è ancora più urgente che il movimento torni ad abbracciare una battaglia sovranista per il cambiamento all’interno dell’Eurozona. Senza ambiguità . Anche all’estero i movimenti sovranisti chiedono meno Europa ma hanno smesso da tempo di dire ’no euro’. E’ la giusta mission
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