L'abitazione del segretario provinciale della Lega è stata perquisita dalle forze dell'ordine. Ad agosto 2018 alcune auto in uso al consigliere comunale vennero incendiate nei pressi della sua abitazione avellinese e nei suoi confronti vennero disposte alcune misure di tutela personale.
Secondo l'ordinanza dalla Dda di Napoli, Morano e gli altri indagati sono considerati ricollegabili, anche per interposta persona, al cartello criminale denominato Nuovo Clan Partenio.
Nei confronti degli indagati è stato peraltro emesso un provvedimento sequestro preventivo-probatorio anche per turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Tra le perquisizioni effettuate anche quella presso lo studio di un avvocato avellinese.
Tra i reati che vengono contestati al segretario provinciale della Lega e alle altre 16 persone indagate dalla Direzione distrettuale Antimafia anche lo scambio elettorale politico mafioso.
Un presunto scambio elettorale, tutto da dimostrare, che non ha portato grossi benefici, in termine di consenso a Sabino Morano, candidato della coalizione di centro destra, che alle comunali del 2018 ha conquistato poco più del 10,44% pur essendo sostenuto da 4 liste, Forza Italia, Lega, Unione di Centro e la civica Noi con Avellino, non conquistando neanche il diritto a partecipare al ballottaggio, in quanto 4 arrivato tra gli aspiranti primi cittadini.
Per dovere di cronaca, Sabino Morano, che mai prima di oggi era stato sfiorato da procedimenti di natura giudiziaria, si è sospeso dalla Lega subito dopo la notifica dell'avviso di garanza. Dalla perquisizione domiciliare ricevuta nulla è emerso. Inoltre si è dichiarato volonteroso di essere ascoltato quanto prima dagli inquirenti.
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