Un appuntamento saltato per un duplice motivo: i consueti ritardi nella tabella di marcia di Matteo Salvini e per motivi di ordine pubblico. Infatti Corso Mazzini, luogo dove è situata la sede della Lega è transennata e presidiata da oltre 100 appartenenti alle forze dell'ordine, al fine di evitare qualsiasi contatto tra i militanti della sinistra antagonista dei centri sociali e militanti e simpatizzanti della Lega.
Ad onor del vero, gli antagonisti hanno già sfondato un cordone di polizia che era stato allestito in piazza Valdesi entrando nella zona rossa. Al momento la protesta è pacifica, colorita, rumorosa e non si registrano tensioni con le forze dell'ordine.
In piazza dei Bruzi già dal primo pomeriggio c'erano numerosi militanti della sinistra antagonista, ultras della curva sud del Cosenza che hanno rivendicato il proprio diritto a manifestare, perchè Salvini, con il suo Decreto Sicurezza Bis, in continuità con il decreto Minniti punta alla repressione del movimento ultras, inoltre da cosentini, Salvini non ci appartiene in quanto vuole chiudere i porti, parla di terroni e migranti con una politica razzista che non è nelle nostre corde
Tra i manifestanti, oltre agli ultras c'erano le comunità migranti, le Femministe Cosentine, la locale sezione dell'Arcigay e Francesco Noto, il giovane cosentino che il 10 agosto scorso a Soverato ha spento l’impianto di amplificazione, mentre il segretario della Lega all’epoca Ministro dell’Interno stava parlano.
Tra i manifestanti, oltre agli ultras c'erano le comunità migranti, le Femministe Cosentine, la locale sezione dell'Arcigay e Francesco Noto, il giovane cosentino che il 10 agosto scorso a Soverato ha spento l’impianto di amplificazione, mentre il segretario della Lega all’epoca Ministro dell’Interno stava parlano.
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