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venerdì 13 settembre 2019

Bruno Esposito: rifare il centro destra? Per la Lega sarebbe un errore esiziale. Salvini vada avanti con il Partito degli Italiani

L'onorevole Bruno Esposito, storico esponente del Movimento Sociale Italiano prima, in Alleanza Nazionale poi, consigliere regionale della Campania durante il governo Rastrelli, fondatore de la Destra, animatore del sito di informazione alternativa Campo Sud, di consiglio attenta ed approfondita lettura, ci invia alcune sue considerazioni, sull'attualità politica e sull'opportunità di rimettere in piedi il centro destra classico con Berlusconi Letta, Brunetta e Gelmini, che sarebbe un errore esiziale per la Lega, sovranista e nazionalista di Matteo Salvini, che deve insistere con l'idea forza del Partito degli Italiani, un fronte nazionale, ampio e coeso, forte di un comune universo di valori.


Rimettere in piedi il centrodestra con Berlusconi, Letta, Brunetta, Gelmini, Carfagna e così via sarebbe un errore esiziale per la Lega. Salvini ha già lanciato l'idea del Partito degli italiani che ,per chi ha memoria , fu il grande progetto strategico di Pinuccio Tatarella volto a creare un fronte nazionale, ampio e coeso, forte di un comune universo valoriale e quindi di scelte politiche conseguenti e coerenti. A che servirebbe fare un'alleanza con liberal democratici aderenti al partito popolare europeo, sotto la guida della Merkel e dei suoi referenti economico/finanziari? Vincere per perdere? Ancora una volta affinché vincano sempre e comunque i poteri forti, la grande finanza speculativa, la BCE, le grandi multinazionali ? Chi aderisce ad una visione improntata ad un radicale rinnovamento della politica in chiave sovranista e populista non può certo lavorare nella direzione del centrodestra ( non a caso auspicata dalla Meloni) perché pensa che lo spazio politico ed elettorale non vada ricercato in un elettorato moderato, ma in quel vastissimo spazio di popolo che voleva il rinnovamento radicale e che invece è stato tradito nel modo più vergognoso da Grillo e dalla sua strana creatura, il M5S. Si tratta di lavorare per un grande progetto di governo, per governare appunto i problemi della Comunità nazionale non per andare a gestire il potere. Al di là dunque di un qualche possibile errore tattico, la rottura di Salvini con i pentastellati era sacrosanta ed inevitabile per chi non vuole galleggiare ma governare. Avanti dunque con Salvini ed il partito degli Italiani!

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