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lunedì 12 agosto 2019

Don Volpe, Salvini: un blasfemo con il Rosario in mano

 Un "blasfemo" che "non conosce neppure la Costituzione italiana". Don Enzo Volpe, direttore del centro salesiano Santa Chiara nel quartiere Ballarò di Palermo, bolla così ai colleghi dell’Adnkronos il leader della Lega, Matteo Salvini, che ieri a Siracusa concludendo il suo comizio tra le contestazioni ha mostrato ancora una volta il rosario stretto nel pugno, baciandolo insieme a un santino che un sostenitore gli ha dato.
"Parlando da un punto di vista strettamente religioso, è un blasfemo perché strumentalizza un simbolo religioso a fini politici ed elettorali". Ma per il parroco da anni impegnato sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, il comportamento del vice premier "rasenta la simonia perché usa un simbolo per tantissimi credenti, molti dei quali non votano la Lega.
Il giudizio nei confronti del ministro dell’Interno che ha aperto la crisi di governo invocando il ritorno alle urne è durissimo. "Dispiace che un uomo politico non conosca la Costituzione italiana che difende tutte le persone al di là di ogni appartenenza religiosa e di ogni credo. La nostra Costituzione è aconfessionale, il
nostro è uno Stato laico e, pertanto, libero.
 Per questo motivo tutti, conclude Don Volpe,hanno il diritto di essere protetti e curati, a prescindere che siano cattolici o cristiani". Per don Volpe il capo del Viminale dimentica che "tante effigi delle Madonne orientali sono nere. La Vergine
Santissima di Tindari a Messina è nera. La nostra ’mamma’ del cielo non è bianca, con gli occhi azzurri, i capelli biondi e nordica come vorrebbe Salvini, ma è una donna semitica, olivastra, scura e in tante culture anche nera".


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