si applicano pene aggiuntive per i viaggi della disperazione. Si usa il pugno di ferro e si introducono nuove fattispecie di reato per cortei e manifestazioni. Tutto cio’ contrasta gravemente con la civilta’ del nostro Paese e peggiora radicalmente il livello reale di sicurezza dei cittadini".
Parole chiare dirette che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi che precisa: ci si contrappone al disposto costituzionale, a consolidate normative internazionali, persino all’obbligo giuridico del soccorso a chi e’ in pericolo. La grande posta in gioco e’ lo stato di diritto, la salvaguardia e il rispetto delle liberta’ delle persone, la spinta verso l’eguaglianza, in sostanza le piu’ grandi conquiste della Resistenza da cui e’ nata la Repubblica democratica. C’e’ odore di stato di polizia".
"Siamo in presenza, aggiunge Nespolo, di un imbarbarimento del dibattito pubblico, del dilagare di serbatoi di odio e di rancore nella vita quotidiana, di un degrado
allarmante della convivenza civile. Con questa legge aumenteranno tensioni, divisioni, ansie, angosce, paure. Ci stiamo separando da quella idea di piena democrazia voluta dai Costituenti e perseguita con passione nei tanti decenni in cui
l’Italia e’ uscita dalla catastrofe della guerra ed e’ diventata un grande Paese aperto, solidale, moderno.
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