Alle scorse elezioni europee, di domenica 26 maggio, in provincia di Salerno, La Lega ha conquistato 113387 preferenze pari al24,17%. E' la seconda forza politica della provincia, dietro al Movimento Cinque Stelle ed è la prima forza politica del centro destra. Un risultato che rilanciarebbe le ambizioni della Lega in vista delle prossime elezioni regioli, previste per la primavera 2020 che se confermato consentirebbe l'elezione di almeno 3 consiglieri regionali ed una probabile vittoria della coalizione di centro destra. Un risultato che, in caso di elezioni per far ulteriormente crescere il Carroccio nell'estesa provincia di Salerno ma la Lega, almeno in questa provincia della Campania, sta subendo un lento declino come ci racconta la collega Erika Noschese dalle colonne del quotidiano Cronache di Salerno in un interessante articolo che riportiamo fedelmente.
Continua il lento e doloroso declino della Lega Salerno. Alle difficoltà che sono sorte in campagna elettorale e che, di fatti, hanno spaccato il partito in due fazioni si aggiungono quelle di tipo logistico. E nella serata di lunedì si è infatti compiuto quello che sembra essere l’ultimo atto di un partito ormai disgregato: l’abbandono della sede di via Luigi Guercio. Alla base della scelta pare esserci una lettera di sfratto da parte dei titolari della struttura che non percepirebbero più l’affitto da diversi mesi. E di fatto, almeno stando a quanto riferiscono i ben informati, il pagamento delle utenze era a carico di uno dei nuovi acquisti del partito guidato a livello nazionale da Matteo Salvini. Intanto, il nuovo coordinatore regionale Raffaele Volpi pare abbia chiesto altre due settimane di tempo prima di procedere alla nomina del nuovo segretario provinciale o al commissariamento del partito locale. Da un lato ci sarebbe infatti Falcone che, forte del sostegno di Grant, è in cerca di una riconferma e dall’altro l’eurodeputata Lucia Vuole che chiede di “cambiare aria”. Al momento, i militanti e i coordinatori locali di tutto il territorio provinciale sono allo sbando totale, senza alcun punto di riferimento né locale né provinciale. Ma tutto, ora, è nelle mani del senatore Volpi.
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