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sabato 27 luglio 2019

Carabiniere ucciso a Roma: Sansoni con la Forma salva uno Stile: quello del giornalista intellettualmente onesto

Di fronte al caos della modernità l'unica salvezza è la forma. Leggendo con la massima attenzione, il post del collega Alessandro Sansoni, direttore del mensile Culturaidentità su quanto accaduto ieri a Roma,  a differenza di quanto legge sui principali quotidiani e sui siti di informazione giornalistica, ritrovo la forma. Una analisi seria dell'accaduto, partendo da legittimi dubbi circa la ricostruzione della dinamica dei fatti passando alla retorica ed alla becera propaganda politica di cui è vittima il nostro amato paese, con un consiglio, valido per tutti, operatori dell'informazione e lettori: quello di dotarsi di uno stile decoroso.
Ringrazio Alessandro Sansoni per aver salvato uno stile: quello del giornalista intellettualmente onesto che ha anche la forza di tacere per qualche ora prima di sparlare.
Post che riporto fedelmente.


La ricostruzione della dinamica dei fatti in cui ha perso tragicamente la vita il carabiniere di Somma Vesuviana lascia ancora aperti numerosi dubbi. Innanzitutto desta non poche perplessità la tesi investigativa secondo cui un pusher della notte romana vittima di un tentativo di estorsione abbia chiesto aiuto ai carabinieri; francamente sembra paradossale...è di queste ore la smentita della John Cabot University di Roma che i due americani fermati fossero suoi studenti: la notizia lanciata (mi sembra) da Repubblica e ripresa un po' da tutte le principali testate pare sia totalmente falsa. Incredibile che nessuno l'abbia verificata... Insomma di quanto successo l'altra notte e perché, sappiamo ancora poco. Ma dall'orgia di dichiarazioni truculente e faziose di ogni orientamento e di informazioni approssimative scaturita da ieri mattina si può trarre una morale: questa storia mi ricorda tanto quella di Daisy Osakue, la ragazza colpita da un uovo a Moncalieri da tre giovani italiani: anche all'epoca subito si scatenò la cagnara e l'episodio fu immediatamente bollato come "violenza razziale", salvo poi scoprire che gli autori erano solo dei vandali balordi, uno dei quali figlio di un consigliere del PD. Risultato: decine di politici e giornalisti ricoperti di ridicolo dopo due giorni di querra civile sui social e sui media per niente... Ecco è proprio così difficile di fronte a questi episodi evitare la retorica e sopratutto la becera propaganda politica, evitare di alimentare il clima di odio e di confusione che regna in questo paese sempre più scalcagnato, dotarsi di uno "stile" decoroso e tacere qualche ora prima di parlare?

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