"L’antifascismo non è e non può essere un valore esclusivo di una parte politica: esso è un pilastro della nostra democrazia e appartiene a tutti i cittadini. Nessuno escluso. Dirò di più: coloro che non si ritrovano in questi valori non sono Italiani. Non deve stupire quindi che gli unici a non festeggiare siano quelli che ancora oggi nello statuto del proprio partito invocano la secessione padana".
Parole chiare dirette che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Alessio Pascucci, coordinatore nazionale di Italia in Comune.
"Proprio l'altro ieri a Milano in Piazzale Loreto alcuni neofascisti, inneggiando al Duce hanno esposto uno striscione con la scritta “Onore a Benito Mussolini” e l’hanno accompagnato con saluti romani. Un gesto non condannato dal ministro dell'interno che del resto il 29 luglio 2018, in occasione dell’anniversario della nascita del Duce, scriveva sui social molti nemici molto onore", prosegue Pascucci. "Quello stesso Ministro che diserta, ignorandole, le celebrazioni ufficiali della Festa della Liberazione, derubricandola come se fosse una ricorrenza non più attuale. Qualcosa di nostalgico, dal significato sbiadito".
"In Europa , continua Pascucci, vediamo la crescita di movimenti che pensano di tornare agli antichi nazionalismi e che vedono l'integrazione tra i popoli europei come una sovrastruttura inutile. Ma l'Europa è nata proprio affinché non si ripetessero più i nazionalismi che hanno generato il fascismo e il nazismo. Questa Europa, per quanto migliorabile, ci ha garantito il più lungo periodo di pace mai conosciuto dal nostro continente: settant’anni. Metterla in discussione con un ritorno agli egoismi e alle divisioni tra Stati nazionali rappresenta un enorme pericolo", conclude il coordinatore di Italia in Comune.
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